“Che cosa sarebbe la vita se non avessimo il coraggio di correre dei rischi?”
VINCENT VAN GOGH

Come mai ho deciso di esordire con una frase di uno dei più famosi pittori del mondo? Solo perché la coppia di cui voglio parlare è olandese?
Prima di parlavi di Federica e Cryil devo fare una piccola premessa.
Raccontare un momento così importante nella vita di due persone, ti permette di conoscerle, di scoprire qual è stato il loro percorso e quali sono i loro sogni.
Ti permette anche di vedere il loro sentimento, come si guardano, come si baciano e quello che si dicono quando non parlano.
Questo è un lato della medaglia, ossia cosa succede, dall’altro lato ci sono io che, per quanto m’impegno in palestra, non sono di marmo.
Ciò che succede ha un impatto su di me, a volte più forte, altre meno, ma c’è sempre.
E’ inevitabile.
A volte mi capita di immedesimarmi, a volte trovo i punti in comune fra i loro sogni e i miei, altre volte invece mi interrogo su cose che non ho mai pensato.
In questo caso, la lezione che mi hanno dato gli sposi è stata di avere più coraggio e correre qualche rischio.
Lei è nata in Italia, lui in Francia, si sono conosciuti in Brasile dove entrambi erano là per lavoro, e hanno deciso di costruire il loro futuro in Olanda. Quanto coraggio ci vuole? Secondo me tanto.
Una cosa insolita di questo matrimonio è che oltra all’engagement, li ho fotografati in tre riti diversi. Ad aprile 2021, hanno deciso di fare un rito intimo, nel giardino con vista lago, di proprietà dei genitori di Federica, luogo per loro importante dove hanno trascorso più volte le vacanze (utilizzato anche per l’engagment a dicembre 2020). Nello stesso giorno il rito civile ufficiale si è svolto presso il comune di Iseo. A luglio invece un’altro rito simbolico di fronte a tutti gli amici, prima della festa vera e propria, presso il Cappuccini Resort di Cologne. Tutto questo per cercare di destreggiarsi fra i vincoli creati dal covid e la voglia di sposarsi e fare festa comunque con amici invitati da tutto il mondo.
Dal primo incontro alcune cose le ho subito inquadrate. Tanto amore nella coppia, tanta dolcezza da parte di Federica e tanta protezione da parte di Cryil.
In questo caso, quando chiedevo un bacio si facevano sempre prendere la mano, anzi spesso non dovevo nemmeno chiederlo, coglievano ogni occasione per dimenticarsi di me e ritrovarsi fra loro in cerca l’uno dell’altro.
Il giorno del primo rito simbolico hanno deciso di fare una cosa bellissima e potentissima.
Nel giardino di un luogo a loro cosi caro, di fronte a pochi intimi, hanno piantato insieme un’albero.
Pensa che bello, mi sono detto, se tutte le coppie che si sono sposate lo avessero fatto.
Non palloncini in aria, giusto per buttare altra plastica nell’ambiente, non lanterne luminose che regalano tanti incendi nei pressi delle location nei mesi clou dell’anno.
Un solo e semplice albero, con tutta la sua forza vitale.
Prima di lasciare spazio alle foto ci sono altre due cose che voglio raccontare.
Durante il rito simbolico a luglio, di fronte a tutti gli amici, gli sposi hanno fatto il rito della sabbia,
non in un vaso, ma in una sorta di contenitore-cornice, dove di fronte alla sabbia c’era una loro foto, una foto fatta da me durante l’engagement.
Oltre a esserne molto orgoglioso, mi sono fermato a pensare che da qualche parte, in una casa di Rotterdam, su una mensola ci sarà una mia foto, che bello!
Tra l’altro, non una città a caso dell’Olanda ma Rotterdam, e qua mi si apre il cuore.
Una sorta di filo sottile che si è ricollegato ad una fetta così grande delle mia vita, ho fatto il DJ dal 1993 al 2017, quando avevo tredici anni, e compravo i miei primi dischi in vinile, il genere era appunto “Rotterdam”. Altra storia che magari prima o poi racconterò.
Ultima cosa che ho molto apprezzato è stata un’invenzione degli sposi, i tavoli avevano tutti i nomi di quadri famosi e hanno messo a disposizione del materiale per fare in modo che ogni tavolo inscenasse il quadro di cui portava il nome. E’ stata una bella occasione per creare interazione anche fra persone che non si conoscevano.
Grazie a Federica e Cryil per avermi ricordato che il coraggio apre molte porte.