Una delle cose belle di fare fotografia di matrimonio è che ogni storia da raccontare è diversa.

Solitamente inizia tutto con un contatto web e con una telefonata. In questa caso fra le prime parola che ho sentito al telefono ci sono state “noi saremo due sposi un po’ maturi”.

Detto cosi mi ha fatto sorridere, dentro di me pensavo: “si ma quanto? E in senso metaforico?”, anche se avevo intuito che il discorso fosse prettamente legato all’età.

Come per tutte le coppie che fotografo, propongo anche a loro un engagment, e decidiamo di farlo in Castello a Brescia. Credo che ogni bresciano abbia almeno un paio di ricordi del castello, nel mio caso visto che sono “maturo” ricordo ancora quando era uno zoo, anche se ero molto piccolo, e ricordo alcuni pomeriggi (ma anche mattine) di quando facevo le superiori in città ed era una sorta di rito il giro in castello.

In un caldo tardo pomeriggio di metà giugno ci incontriamo all’ingresso per conoscerci di persona e fare le prime foto insieme. Ho percepito subito a pelle che si trattava di due persone belle e schiette.

Ammetto che il primo pensiero è stato un po’ d’imbarazzo, entrambi hanno più anni dei miei genitori e pensare di chiedergli dei baci fa strano. Quando hai di fronte ragazzi giovani è un attimo che chiedi un bacio soft casto e puro, e si mettono a limonare duro che nemmeno sui divanetti delle disco negli anni novanta. Con due persone con qualche anno in più che succederà mi chiedo.

Forse per pudore o per un educazione meno libertina, i baci che arrivano sono sempre molto casti, ma al tempo stesso molto affettuosi, frutto di un amore più maturo.

La cosa bella dell’amore, è che si percepisce anche se non palesemente e platealmente manifestato.

La cerimonia civile si è svolta il 2 Luglio, presso la Cascina Carretto di Erbusco, nel cuore della Franciacorta, in un caldo e assolato pomeriggio.

Ho seguito tutta la preparazione di Emanuela, divertendomi parecchio, come spesso succede quando le amiche della sposa aiutano ad alleggerire la tensione e facendo casino!

Un bel gazebo, fiori gialli su richiesta della sposa e buona musica dal vivo.

La cosa che più mi ha emozionato, è che in questo tipo di matrimonio, durante il rito hanno parlato non gli amici come di solito accade, ma i figli.

Ecco, sentire i figli che a cuore aperto ringraziare la madre per tutto quello che ha fatto per loro, e le augurano il meglio per il resto della vita, è sempre davvero toccante.

Quasi ogni figlio credo dovrebbe farlo, io per primo.

Quando il sole ha iniziato ad essere meno alto, ne ho approfittato per fare le ultime foto alla coppia, sfruttando le vigne e il laghetto della tenuta.

La mia prima coppia “âgé” è stata una bellissima esperienza umana e professionale.